Em 1519, um incêndio na noite destruiu completamente uma igreja na Via del Corso, em Roma, em homenagem a San Marcello. Na manhã seguinte, todo o edifício foi reduzido a escombros, mas entre as ruínas o crucifixo do altar-mor emergiu intacto, ao pé do qual ainda acende uma pequena lâmpada de óleo. Três anos após o incêndio, Roma foi atingida pela "Grande Praga". As pessoas carregam o crucifixo em procissão, conseguindo superar até as proibições das autoridades, compreensivelmente preocupadas com a propagação do contágio. O crucifixo é levado e levado pelas ruas de Roma até a basílica de San Pietro. A procissão dura 16 dias: de 4 a 20 de agosto de 1522. À medida que prosseguimos, a praga mostra sinais de regressão e, portanto, cada bairro tenta manter o crucifixo pelo maior tempo possível. No final, no momento de retornar à igreja, a praga cessou completamente. Esta é a história. Chegamos aos dias atuais ... e hoje em dia a foto apareceu em todos os lugares do papa Francisco, que vai a pé à igreja da via del Corso para orar aos pés do crucifixo. Uma peregrinação solitária que move e abala as mentes de todo o mundo, exceto por algumas piadas idiotas da virada estúpida que, mais uma vez, enfatizou sua pequenez. Palmas palmas palmas palmas. QUE O CRUCIFIXO MILAGRADO ESTÁ DEIXANDO A IGREJA DE SAN MARCELLO EM PIAZZA SAN PIETRO PARA A ORAÇÃO DE 27 DE MARÇO PRÓXIMO Aos 18 anos. O Santo Padre concederá a indulgência plenária a todo o mundo e, lemos em nota da sala de imprensa do Santo Seat, neste momento de emergência para a humanidade, convidará os católicos a se unirem espiritualmente em oração com ele. Cantamos em voz alta nas varandas, nos abraçamos nas janelas, os mais ousados subiram para os terraços ... organizamos flash mobs, acenamos tricolores, batemos nas tampas das panelas, tocamos violões, bateria, violinos, cincos e até gaitas de foles . Vamos nos juntar à oração do papa agora. Quem não sabe fazer isso fica calado. O desejo de orar já é oração. Mas quem sabe como fazê-lo e nunca parou de fazê-lo, para que você ore ainda mais alto! E que esta oração realmente vem de algum lugar ... Forza❤🇮🇹❤️
Nel 1519 un incendio, nella notte, distrugge completamente una Chiesa in Via del Corso, a Roma, intitolata a San Marcello. Il mattino seguente l’intero edificio è ridotto in macerie ma fra le rovine emerge integro il crocifisso dell’altare maggiore, ai piedi del quale arde ancora una piccola lampada ad olio. Tre anni dopo l’incendio, Roma viene colpita dalla “Grande Peste”. Il popolo porta il crocifisso in processione, riuscendo a vincere anche i divieti delle autorità, comprensibilmente preoccupate per il diffondersi del contagio. Il crocifisso viene prelevato e portato per le vie di Roma verso la basilica di San Pietro. La processione dura per 16 giorni: dal 4 al 20 agosto del 1522. Man mano che si procede, la peste dà segni di regressione, e dunque ogni quartiere cerca di trattenere il crocifisso il più a lungo possibile. Al termine, al momento del rientro in chiesa, la peste è del tutto cessata. Questa è la storia. Veniamo ai giorni nostri.... e’ di questi giorni la foto apparsa ovunque di Papa Francesco che si reca a piedi nella Chiesa di via del Corso per pregare ai piedi del Crocefisso. Un pellegrinaggio solitario che commuove e scuote gli animi del Mondo intero salvo qualche battuta imbecille dello stupidino di turno che ancora una volta ha dato così risalto alla sua pochezza. Clap clap clap.
QUEL CROCEFISSO MIRACOLOSO STA LASCIANDO LA CHIESA DI SAN MARCELLO PER ESSERE IN PIAZZA SAN PIETRO PER LA PREGHIERA DEL 27 MARZO PROSSIMO ALLE 18. Il Santo Padre concederà l’indulgenza plenaria a tutto il mondo e, si legge in una nota della sala stampa della Santa Sede, in questo tempo di emergenza per l’umanità, inviterà i cattolici a unirsi spiritualmente in preghiera con lui. Abbiamo cantato a squarciagola dai balconi, ci siamo sbracciati alle finestre, i più temerari sono saliti fin sopra i terrazzi... abbiamo organizzato flash mob, sventolato tricolori, sbatacchiato i coperchi delle pentole, suonato chitarre, batterie, violini, pifferi e perfino cornamuse.
Uniamoci alla preghiera del Papa adesso.
Chi non lo sa fare stia pure in silenzio. Il desiderio di pregare e’ già preghiera.
Ma chi lo sa fare e non ha mai smesso di farlo, che preghi ancora più forte!!
E che arrivi davvero da qualche parte questa preghiera....
Forza❤🇮🇹❤️
Nel 1519 un incendio, nella notte, distrugge completamente una Chiesa in Via del Corso, a Roma, intitolata a San Marcello. Il mattino seguente l’intero edificio è ridotto in macerie ma fra le rovine emerge integro il crocifisso dell’altare maggiore, ai piedi del quale arde ancora una piccola lampada ad olio. Tre anni dopo l’incendio, Roma viene colpita dalla “Grande Peste”. Il popolo porta il crocifisso in processione, riuscendo a vincere anche i divieti delle autorità, comprensibilmente preoccupate per il diffondersi del contagio. Il crocifisso viene prelevato e portato per le vie di Roma verso la basilica di San Pietro. La processione dura per 16 giorni: dal 4 al 20 agosto del 1522. Man mano che si procede, la peste dà segni di regressione, e dunque ogni quartiere cerca di trattenere il crocifisso il più a lungo possibile. Al termine, al momento del rientro in chiesa, la peste è del tutto cessata. Questa è la storia. Veniamo ai giorni nostri.... e’ di questi giorni la foto apparsa ovunque di Papa Francesco che si reca a piedi nella Chiesa di via del Corso per pregare ai piedi del Crocefisso. Un pellegrinaggio solitario che commuove e scuote gli animi del Mondo intero salvo qualche battuta imbecille dello stupidino di turno che ancora una volta ha dato così risalto alla sua pochezza. Clap clap clap.
QUEL CROCEFISSO MIRACOLOSO STA LASCIANDO LA CHIESA DI SAN MARCELLO PER ESSERE IN PIAZZA SAN PIETRO PER LA PREGHIERA DEL 27 MARZO PROSSIMO ALLE 18. Il Santo Padre concederà l’indulgenza plenaria a tutto il mondo e, si legge in una nota della sala stampa della Santa Sede, in questo tempo di emergenza per l’umanità, inviterà i cattolici a unirsi spiritualmente in preghiera con lui. Abbiamo cantato a squarciagola dai balconi, ci siamo sbracciati alle finestre, i più temerari sono saliti fin sopra i terrazzi... abbiamo organizzato flash mob, sventolato tricolori, sbatacchiato i coperchi delle pentole, suonato chitarre, batterie, violini, pifferi e perfino cornamuse.
Uniamoci alla preghiera del Papa adesso.
Chi non lo sa fare stia pure in silenzio. Il desiderio di pregare e’ già preghiera.
Ma chi lo sa fare e non ha mai smesso di farlo, che preghi ancora più forte!!
E che arrivi davvero da qualche parte questa preghiera....
Forza❤🇮🇹❤️
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